Simenza

“Maestro... come posso fare?”
Disse la ragazza dalle occhiaie scure, accarezzandosi il cappuccio di panno verde con le dita della mano consumate dal duro lavorio di filtraggi e cottura

“Non dormo la notte, e grevi pensieri affliggono la mia anima. Sento il peso delle cose che verranno e ne ho timore, questo mi tormenta. Possedete qualche pianta, qualche preziosa essenza.. un estratto di radice che allevi questo fardello?”
Con un pacato sorriso dipinto sulle labbra sottili, l’uomo dalla barba canuta si avvicinò alla ragazza. Fissò con dolcezza le sue iridi penetranti negli occhioni verdeacqua di lei. Poi le disse: “Mia cara, perché bramare il rimedio nel mondo? Elemosinarlo qui, davanti a me? Perché tentare di riprodurlo in modo artificioso quando tutti gli ingredienti per la tua cura sono dentro di te?
Cerca le semenze nel tuo spirito.. ci troverai coriandoli colorati che credevi di aver dimenticato. Ricordi della giovinezza. I semi di mandarino delle tue paure, le speranze che nascondevi sotto il cuscino. Le arachidi dei tuoi desideri. Le stravaganze dello spirito. Il dolore. E lì è nascosto il meraviglioso potenziale delle cose, dentro piccoli scrigni che racchiudono già le cose che stanno per essere.
Non hai bisogno d’altro.
Semenze.”


La ragazza volto la schiena all’anziano dalla chioma splendente, e si diresse dritta verso se stessa, verso l’interno, accompagnata dal tiepido fruscio del mare.

mercoledì 25 febbraio 2009


AMARO AMORE

Amaro amore
Che mi fu dato
Da quelle labbra di fuoco
I suoi occhi
Bruciarono la pelle
Per spiare la mia anima
Corrotta mi fu la mente
Dal suo desideri
E le sue mani
Soffocarono il mio piacere.

Amaro amore
Che mi manca nelle notti
Girandomi in questo letto vuoto
Le mie mani desiderano la sua pelle
I suoi capelli
Il suo profumo
Il tormento mi uccide
Maledico
L’amaro amore
che mi fu dato.




LA FINE DI TUTTO

Scivola la veste dal terrazzo
E leggiadra danza con il vento
Oltre le colline
Oltre gli alberi secolari
Un uomo grida ad un altro uomo
Un uomo uccide un altro uomo
Finisce la danza
Inizia il pianto
Una donna raccoglie la veste distesa sul suolo.
Una lacrima
Un singhiozzo
La fine di tutto.


NOTTE ATTESA

Lucciole illuminano il cammino notturno
Di pastori erranti per terre straniere
Nel silenzio della notte
Si udì un lamento…
Il pianto del mondo.


CANTO DI UNA GEISHA

Ogni sera la geisha cantava
E cantava del suo bel samurai
Vestita di seta con stampe di pavoni.

Ogni sera la geisha sognava
E sognava del suo bel samurai
Circondata da fiori di loto e papaveri rossi.

Ogni sera la geisha piangeva
E piangeva il suo bel samurai
Leggendo le gesta del suo eroe.

Ogni sera la geisha moriva
E moriva per il suo samurai
Per il suo samurai.



MITE NOTTE

La notte riscalda i miei pensieri
Per trasformarli in gelide parole
Con le prime luci dell’alba.



RICHIAMO

Affaticato e stanco
Il marinaio salì sulla nave
Non potendo resistere
Al richiamo del mare.




MORPHEUS

Arriverò da lontano
Oltre le montagne
Oltre i mari occidentali.


Mi innalzerò
Al vostro cospetto
Per illuminare
I vostri volti pallidi.


Nel mio abbraccio
Riscalderò
Le vostre gelide spalle
Nei vostri occhi stanchi
Vogliosi di un sonno sicuro
Appoggerò le mie dita.


Darò sollievo
Alla vostra vita
Col mio canto celeste.


Vi accompagnerò nella notte
Illuminando il sentiero
Dei vostri umani pensieri.


martedì 24 febbraio 2009

DOVE SEI TU

E tu
In questa notte senza stelle
Nel silenzio dove sei
Allungherò le mie mani
E arriverò fino a te
Attraversando questa notte infinita
Fino ad arrivare dove sei tu
Dove sei tu.





EMIGRANTE

Ascolterò quello che il mare sa dirmi
Racchiudendo tutte le sue parole nel mio cuore
Porterò nei miei occhi
le immagini delle onde
che accarezzano l’amata terra
Farò tesoro dei pensieri della mia terra
Per portare la mia storia con me
In questa terra nuova
Sconosciuta al mio sguardo
Porterò le parole di te madre
Per darmi conforto
Nei giorni bui che verranno
Saluto la mia terra
Soffocando il mio pianto.


ORPHEA

Vestiti dei miei ricordi,
e danza ancora per me.
Tienimi fra le tue mani
e sorreggimi nel tempo.

Raccontami nuove storie,
disseta le mie voglie.
Intonami melodie nuove,
e danza ancora per me.

Dipingi con colori nuovi,
il grigio della mia vanità.

Racchiuderò il silenzio
per dare pace ai tuoi sensi.
Ti regalerò il mio tempo
perché solo questo l’uomo possiede.
E tu sarai la cura alla mia gioia.

Vestiti dei miei ricordi,
e danza ancora per me…




LUNGO ADDIO


E poi far finta di dormire
Per sognare di volare
Svegliarmi all’improvviso
E trovare sul cuscino
I miei sogni da bambino.

Mi perdo nei tuoi occhi
profondi come il mare
Le tue labbra tremano
al soffio delle mie parole più belle.

Mi piacerà sentire le tue storie
Restando a guardare il mare
Saziarmi delle tue parole che porta il vento
E trovare conforto nel ricordo di uno sguardo

E penserò soltanto
ai nostri giorni più belli
Quando ancora le nostre parole avevano un senso
E non si fermavano al fragile sospetto di un lungo addio.